dimanche 4 octobre 2009

Pedalitalia

Arrivo sul lungomare di Reggio Calabria







samedi 3 octobre 2009

Pedalitalia conferenza stampa



Conferenza stampa al comune di Reggio Calabria

lundi 23 mars 2009

Polistena 21 Marzo 2007


Il 21 marzo 2007 è stata una giornata memorabile per la città di Polistena, che ha ospitato l'annuale manifestazione contro le mafie indetta dall'associazione Libera di don Ciotti. Quest'opera nasce con l’intento di raccontare con le immagini la cronaca e le emozioni di quella giornata.

Il testo prende le mosse da un intervento scritto dai giovani di Polistena in occasione dell’edizione svoltasi nel 2006 a Torino, per me, che ho seguito anche quell’evento, questo è stato un modo per tracciare non solo una continuità tra le due manifestazioni, ma un filo rosso che percorre la crescita umana e civile delle persone, in particolar modo dei ragazzi, che vivono queste giornate.

La prima parte del mio libro, intitolata Scripta manent, raccoglie alcuni interventi salienti del 21 marzo 2007: quello del sindaco di Polistena, Giovanni Laruffa, quello di don Ciotti e quello del consigliere della Regione Piemonte Angelo Auddino.

Nella seconda parte dell’opera le parole lasciano spazio alle immagini. In 32 pagine ho cercato di concentrare tutte le emozioni della giornata: la presenza seria delle autorità civili nazionale e locali, i momenti ufficiali, la compostezza dei parenti delle vittime di mafia, ma soprattutto l’ottimismo esuberante dei giovani, l’allegria colorata dei bambini delle scuole di Polistena e, perché no, anche le espressioni un po’ tese e preoccupate dei ragazzi dell’Istituto Alberghiero di Polistena, cui è stato dato l’onere di preparare il rinfresco per le autorità. Con loro ho voluto chiudere la mia giornata a Polistena, perché l’immagine di giovani che si affacciano al mondo del lavoro con competenza e senso civico mi è sembrata quella che meglio di altre possa esprimere la speranza che soggiace alle giornate contro tutte le mafie.


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dimanche 18 janvier 2009

CAI sez. Aspromonte - Saguccio


Questa mattina percorrrendo la strada di Gallina siamo arrivati al punto di partenza dell'escursione.
Il sentiero è in realtà una comoda mulattiera, tutta in discesa. Giunti nel borgo abbandonato di Saguccio, l’arch. Giuseppe Battaglia ci ha fornito delle notizie storiche sulla vita in quei luoghi ormai disabitati. L'insediamento è stato usato per secoli nell'ambito della transumananza estiva, solo all'alba del Ventesimo secolo si trasformò in insediamento stabile; gli abitanti sfruttarono il clima mite e la ricchezza d'acqua di quei luoghi per avviare un'economia pressochè autosufficiente: accanto alla pastorizia e all'agricoltura dettero vita ad un opificio in cui si produceva della lana infeltrita di notevole qualità, perfetta per confezionare i semplici abiti dei montanari. L'economia del piccolo borgo subì una svolta a metà degli anni Venti, quando, in seguito all'emanazione della tassa sul macinato, gli abitanti decisero di trasformare l'opificio in mulino: la natura impervia dei luoghi consentì loro di sottrarsi al versamento dell'imposta. La storia di Saguccio purtroppo termina nella seconda metà del secolo scorso, quando anche la sua popolazione viene coinvolta dal flusso migratorio che ha contraddistinto queste terre e il borgo si spopola.
Terminata la lezione di storia abbiamo proseguito scendendo sul sentiero fino alla fiumara, osservando e fotografando i salti dell’acqua tra le rocce, le piccole cascate e la rigogliosa vegetazione. Abbiamo raggiunto il vecchio mulino, anche questo completamente diroccato, del quale però si può ancora apprezzare la struttura. Il rientro è avvenuto lungo lo stesso percorso fino alle macchine.
Purtrtoppo la strada Bagaladi-Gambarie era interrotta per una frana, ma, rassicurati dall’architetto sulla facile percorribilità e sulla brevità del sentiero che ci avrebbe portato all’agriturismo, abbiamo preso le macchine per raggiungere “La porta al Parco” e pranzare. In verità il sentiero non era nè facile, considerata anche la presenza dei bambini, nè breve, ma grazie all'aiuto di tutti siamo riusciti ad arrivare a destinazione. Dopo il pranzo, abbiamo visitato la struttura del vecchio frantoio restaurato, sede dell’agriturismo. Grazie alla spola di macchine messe a disposizione dai responsabili del ristorante siamo ritornati alle nostre macchine verso le 18.30.